Il bambù
Moso, o come dicono in Giappone, Mosodake, è un’affascinante specie di bambù proveniente dalla cina di dimensioni enormi.
Questa specie di bambù si trova pienamente a su agio qui da noi nell’europa meridionale, al punto che recentemente è stata inserita nel circuito delle coltivazioni legnose locali.
Ho potuto ammirare esemplari centenari nel sud della Francia, alti trenta, trentacinque metri, che con le fronde morbide e piumose sembravano toccare le nuvole.
Fa parte della “Collezione Moso”, una quantità di svariati generi e specie di bambù del clima temperato che riescono ad adattarsi anche al ruvido clima delle Langhe piemontese dove arredano la mia dimora; insomma, il mio personale mondo di bambù.
Le piante di bambù sono una risorsa inestimabile nel giardinaggio e il landscaping.
La maggior parte è sempreverde e le varietà sono centinaia, da tappezzanti di dimensioni ridottissime a giganti di altezze quasi esagerate.
Tra questi estremi c’è tutto, da foglie molto piccole a foglie grandi come quelle del mais, di colore verde luminoso a foglie screziate e variegate di giallo o bianco.
Canne verdi, gialle, blu, marroni e magari un po’ di tutto.
Sono invadenti, a volte troppo, bisogna metterle al guinzaglio, ed è possibile.
Ma alcune specie, quasi non sembra vero, si spostano neanche di una virgola, quasi come un albero!
Le due lune di Haruki Murakami
Si levano non solo nel suo romanzo 1Q84, le ho osservate sorgere al crepuscolo dietro questa possente quercia.
Bambù a tavola
Aprile per me rappresenta l’inizio della stagione dei germogli in cucina.
Un getto del Moso, appena spuntato dalla terra bagnata la mattina e spedito in forno per mezz’ora a 300 gradi, perfetto per stuzzicare la mia golosità.
…e da bere
Una tisana da foglie di bambù, rilassante di sera , di giorno dissetante e rimineralizzante come bevanda fredda.
l’albero addomesticato ?
qui qualcosa è andata storto…